martedì 21 febbraio 2012

DAL LIBRO STAMPATO AL TABLET: UNA NUOVA RIVOLUZIONE NEL MONDO DELLA LETTURA

La storia della stampa e della lettura si appresta a compiere un nuovo, grandioso passo verso la modernità. O forse sarebbe meglio parlare di un salto nel vuoto oltre i confini  della lettura fino ad oggi conosciuti, di una rivoluzione ormai dietro l’angolo che probabilmente cambierà parte delle nostre abitudini. Di drastici cambiamento ed inversioni di tendenza le storie della stampa e della lettura ne sono davvero piene: siamo passati dalla copia manoscritta alla stampa con torchio meccanico, dalla lettura collettiva e ad alta voce ad una più privata, silenziosa ed intima, tipica della modernità, da una diffusione del libro elitaria e ristretta ad una più democratica, suggellata definitivamente dalla comparsa delle dispense e dei testi tascabili che hanno consentito e consentono oggi a chiunque di attingere al pozzo culturale dell’Olimpo letterario senza spendere cifre enormi. Naturalmente, rivoluzioni di questa portata si spalmano su un ventaglio di secoli che si contano almeno su due mani e vanno pensate sempre in riferimento a cambiamenti drastici realizzatisi a livello sociale ed economico che hanno determinato l’insorgere di  nuove mentalità ed esigenze. E da qui, ancora una volta, riprende la sua via d’azione il progresso. Il libro a stampa, per quando conveniente nel prezzo, facilmente trasportabile e curato nella sua produzione materiale sembra non bastare più; nell’era della tecnologia, della telematica, delle telecomunicazioni anche il libro si deve evolvere (o forse piegare?) alle ragioni dell’informatica. Centinaia di pagine cartacee cominciano ad essere se non sostituite per lo meno affiancate ad altrettante pagine digitali che scorrono agilmente sullo schermo di un leggero e comodo tablet. Ingenuamente si potrebbe pensare che niente cambierà, che è soltanto il mezzo ad essere modificato ma che nella sostanza non ci saranno grosse variazioni nelle nostre abitudini di lettura, ma ad una riflessione più attenta si può notare che invece l’introduzione degli e-book modificherà, e sta già modificando, il nostro modo di leggere, dal punto di vista sia intensivo che estensivo. Di sicuro tante ragioni, soprattutto di tipo economico, stanno dalla parte dell’innovazione tecnologica: acquistando un tablet si ha la possibilità di portarsi dietro ovunque si vada una biblioteca potenzialmente infinita tutta raccolta in pochi grammi di peso, si possono comprare a pochi euro tanti testi diversi, che conservati in una memoria digitale non sono sottoposti all’usura del tempo. Ma un cambiamento così gigantesco produce chiaramente le sue ombre ed è in queste ombre che si rintraccia il classico rovescio della medaglia. Innanzitutto sono ancora da dimostrare gli effetti che produce sull’attenzione la lettura a schermo, con l’illuminazione del video che sicuramente ha delle conseguenze sulla concentrazione e sulla vista. Inoltre, ogni libro viene proposto nella lettura via tablet in una versione e con “allestimenti interni” differenti rispetto a ciò che accade con il testo classico. La pagina pulita di un testo a stampa è molto diversa da quella di un libro scaricato da internet, cosparso di link e rimandi a pagine collaterali e affini che, per quanto utili per ampliare le conoscenze personali e saziare la nostra curiosità di collegare, per esempio, determinate descrizioni ad immagini o a riferimenti ad autori, movimenti, periodi storici, avvenimenti particolari, indubbiamente distolgono la nostra attenzione dal testo in sé, portandoci in molti casi a perdere il filo del discorso o addirittura a non cogliere determinati aspetti di un’opera perché distratti da questi sentieri complementari ma secondari.
Insomma, un rischio c’è, ed è tangibile e reale. Un rischio c’è, ed è di tipo qualitativo, alludendo alle perdite di soddisfacimento del proprio immaginario estetico che una lettura di questo tipo, così variegata e dispersiva, comporta.
Ovviamente poi su un discorso di questo tipo non può che intervenire la relatività che nulla rende assoluto e definitivo. È chiaro che vi sono lettori e lettori, persone con esigenze e capacità di attenzione molto diverse, le cui aspettative possono essere soddisfatte più da un tablet che da un libro cartaceo o viceversa. E altrettanto ovvio è il fatto che il progresso sia inarrestabile. Ma una capacità di giudizio critico va sempre mantenuta ai fini della propria tutela, per preservarsi da quell’oro spesso non reale che sporca soltanto le dita, per non sottomettere le esigenze umane ed interiori a quelle dell’economia e per affermare nuovamente la propria indipendenza mentale.

Nessun commento:

Posta un commento